mercoledì 30 settembre 2015

anche se hai giocato a Super Mario non vuol dire che sei un idraulico - 2


[la parte 1 è qui]


Avevamo lasciato in ambasce Mario, il cugino Mimmo, il cognato Giuseppe, il collega Umberto, l'amico Michele, il capo Giulio e una buona parte di un qualsiasi paesino di una qualsiasi provincia di una qualsiasi ragione in Italia.

In ambasce per un servizio di Striscia la Notizia.



E per un tubo.



Chiaramente non un tubo normale, ma un tubo speciale, un tubo magico.
E cosa fa di tanto formidabile?
Beh, lo monti tra il contatore del gas e la caldaia e ti fa risparmiare fino al 50% della bolletta!!!
Wow, è incredibile!
Vero? E pensa che salva pure l'ambiente!
Pure???
Non solo! Se sei bravo, può anche farti guadagnare milioni (in lire)!!!
Eh, ma se sei davvero bravo, però!
Ma neanche così tanto! In fondo si vende da solo: è magico!
Davvero???































Ecco, no: sono tutte cazzate.




Ma Mario, Mimmo e tutti gli altri non lo sanno.




La storia comincia quando un certo Mirco Eusebi e la moglie Ivana Ferrara brevettano il magico tubo, lo battezzano "Tucker", lo fanno provare e certificare da enti e laboratori accreditati e cominciano a venderlo.

Più o meno: le sole cose davvero corrette sono i nomi, tutto il resto no.

Partiamo da un dato incontestabile, perché lo spiegano gli stessi irreprensibili imprenditori: il "tubo" non è una loro invenzione, sarebbe già stato usato durante la WWII per ridurre i consumi degli aerei e loro si sono limitati a brevettarne l'applicazione alle caldaie.
In teoria l'adozione di un dispositivo durante la seconda guerra mondiale dovrebbe dimostrarne l'efficacia.
In teoria.

In pratica lo affermano ma senza presentare un solo straccio di documento a sostegno o almeno un link; magari è pure vero, riconosciamo il beneficio del dubbio.
Del resto anche questequeste queste erano armi avanzatissime sviluppate durante la seconda guerra mondiale (alcune sono ripetute in più link).
Le hanno pensate? Sì.
Funzionavano? Forse.
Avevano senso? No.
Quindi una cosa usata durante la WWII è, ipso facto, una grande invenzione? Fate voi...

E anche sulla vendita c'è da precisare: non vendono direttamente, ma tramite agenti.
Fin qui, tutto normale.
Se non che agli agenti viene prima chiesta una cifra variabile tra 4.500 e 10.000 sacchi (in euro), compreso anche un certo numero di tubi, poi gli viene detto che possono reclutare altri agenti a loro volta, guadagnando anche dalle loro vendite e dalle vendite di quelli che loro, a catena, recluteranno.
In poche parole, se ne coinvolgi abbastanza e questi, a loro volta, ne coinvolgono altri, allora puoi stare tranquillo a ballare Asereje nel salotto di casa, che tanto saranno altri a lavorare per te e tu, al massimo, farai la fatica di contare i soldi.
Loro lo chiamano "franchising", il resto del mondo lo chiama "multi level marketing" - e lo considera una truffa.
È il meccanismo per cui Giulio ha tirato dentro Michele, che ha tirato dentro Giuseppe, che ha tirato dentro Mimmo, che ha tirato dentro Mario che alla Fiera dell'Est avrebbe dovuto vendere i tubi.

Veniamo poi alla questione certificazioni e qui la cosa si fa complicata.
Nel senso che le certificazioni ci sono.




Anzi, no.




Cioè, ci sarebbero.



Però non ci sono.



Insomma, si.


Ma anche no.


(Comunque per la magistratura definitivamente no)

Il fatto è che loro dicono di averle, ma chi le ha rilasciate dice che non valgono nulla.

Forse così è troppo sintetico ed è meglio entrare nel dettaglio.


Quando si scopre qualcosa di nuovo, di solito funziona così:
  1. inventi una cosa eccezionale
  2. provi a capire come funziona, facendo esperimenti come Dio comanda
  3. se l'hai capito, pubblichi la tua ricerca ed i tuoi dati
  4. qualcuno, nel resto del mondo, legge la tua ricerca
  5. quel qualcuno prova a ripetere i tuoi esperimenti ti rifà i conti in modo indipendente
  6. quindi o "qualcuno" ottiene gli stessi risultati e li conferma, oppure no, e allora si riparte dal punto 1 per vedere chi ha ragione

Come, invece, pare sia andata in questo caso:
  1. non si sa bene chi sia l'inventore: l'hanno usata nella WW2 (e l'abbiamo già detto vedi sopra), ma chi sia il memorabile ideatore non si sà
  2. si tenta di dire qualcosa sul funzionamento: le onde elettromagnetiche metterebbero in ordine le molecole del gas e, per il noto effetto magicabula (spiegato qui in un documentario altamente scientifico), ti fa consumare meno gas
  3. di dati non se ne danno, al massimo fai ripetere le prove che hai fatto tu, ma le fai sempre tu, alle tue condizioni che tieni per te e senza un elemento di controllo
  4. i punti 4, 5 e 6 non si possono fare

Insomma, a fare le cose per bene avrebbero dovuto dare un tubo qualunque e qualche altro tizio, in modo indipendente, l'avrebbe montato su una caldaia, con un'altra identica ma senza tubo accanto ed avrebbe visto cosa succede.

Ehi, ma la mia bollette si sono dimezzate! Vuol dire che 'sto cazzo di tubo funziona!

Ciccio, leggi bene: la parola magica è "condizioni".
Ovvero: oltre a montare il tubo magico, che altro fai? Ad esempio: se manovri la valvola del gas chiudendola un poco, devi dirlo, così lo faccio anche sull'altra caldaia, quella senza tubo.

Perché, se chiudi un poco il rubinetto del gas (o, più in generale, fai una messa a punto e quella manutenzione elementare che magari nessuno aveva mai fatto prima), poi è ovvio che di gas ne consumi meno.







Ma non è merito del tubo.



Oppure è proprio un merito del tubo.


Solo che non è la stessa cosa, perché nel frattempo hai strapagato un risultato che potevi avere con molto meno.


E senza tubo.

(Ah, già che ci siamo: il tubo lo colleghi alla presa della corrente? Ed allora perché guardi solo la bolletta del gas e non vai a vedere se e quanto sia aumentata la bolletta della luce?)




Bon, la parte tecnica e pallosa è finita: è stato faticoso, duro, un poco straniante e magari non si capisce nemmeno tutto, però era necessario.




Comunque, mettetevi nei panni di Mario, Mimmo e tutti gli altri: di tutto questo non ne sapevano nulla e, forse, manco l'avrebbero capito, né gli sarebbe interessato.

Però avevano speso dai 4.500€ ai 10.000€ e quelli li capivano benissimo (insomma: tanti erano tanti, ma si divide per 2 o si moltiplica per 2? Bah, dell'euro non avevano ancora capito un cazzo)

[continua]




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