lunedì 7 settembre 2015

Perché lo fai, incazzato ragazzo mio?

Me lo chiedono spesso: perché m’incazzo tanto per le bufale che si trovane in rete?
Perché mi diverto.
Perché, spero, qualcuno legga quello che scrivo e si faccia venire il dubbio che le scie chimiche non esistono.
Perché, spero, qualcuno legga quello che scrivo prima delle altre balle e non ci caschi.

E, soprattutto, perché mi fanno incazzare.
Mi fa incazzare l’ignoranza arrogante di chi dice “non sono un esperto, ma…” e poi proclama cazzate mostruose come verità, con il tono di chi non potrà mai essere smentito.
Mi fa incazzare l’ignoranza stupida di chi dice “se non ci sono prove è perché LORO non vogliono che vengano fuori”, come se la mancanza di prove fosse essa stessa una prova.
Mi fa incazzare l’ignoranza ottusa di chi dice “internet è pieno di pagine che lo dimostrano” come se una cazzata ripetuta tante volte diventasse vera.
Mi fa incazzare l’ignoranza ipocrita di chi dice “dimostrami che non è vero”, perché tanto non accetterà mai le tue dimostrazioni, nemmeno arriverà a capirle e, soprattutto, è chi dice una cosa che deve dimostrarla, non io che la nego.

Ma in questi casi mi basta scrivere un post per insultarli come meritano, mi sfogo, mi diverto alle loro idiote spalle e la cosa finisce lì.

Poi ci sono gli altri casi, quelli dell’ignoranza sciacalla e quelli dell’ignoranza che fa male agli altri.
Un esempio della seconda sono gli antivaccinisti o i sostenitori di qualche balorda teoria medica: ne ho già parlato su the Fielder (qui, qui, qui e qui, ad esempio) e su the Sgnaus qui ed in un altro post che stavo preparando (coming soon).
“Stavo” perché mi è capitata una tegola sulla testa e sul cuore, una tegola d’ignoranza sciacalla e delle peggiori.

Sono passati solo pochi giorni da che il mondo ha visto la foto di quel povero bambino di tre anni (3, ricordiamocelo bene) sulla spiaggia di Bodrum e in tanti si sono impegnati a discutere se sia giusto e perché pubblicarla, con argomenti più o meno validi; io non la ripropongo (tanto tutti sanno di che foto sto parlando) perché mi fa male: non ho figli ma ho diversi bellissimi “quasi-nipoti” (figli di cugine e/o amici) e mi si è fermato il cuore quando l’ho vista la prima volta, quindi potete pure dire che la mia è una scelta vigliacca, non m’importa.
Non m’importa nemmeno se sia giusto che un quotidiano la metta in prima pagina (in realtà sì, credo abbiano fatto bene, almeno quelli che l’hanno tratta come “il manifesto”, con il terribile titolo “niente asilo”): non sono questi gli sciacalli che intendo.

Esiste, credetemi, esiste davvero qualcuno che ha visto un complotto in quella foto: “tutto finto!”, “Tutto costruito ad arte!”, “ Scommetto che è solo un bambolotto!”.

Provo a scendere nel Maelstrom  delle cazzate e cosa scopro? Che il complottone mirerebbe a:
  • far accettare a noi europei la colonizzazione che ci porterà all’estinzione (estinzione meticolosamente programmata, ça va sans dire)
  • distrarci dalla vera emergenza (che può essere qualunque cosa, basta che sia una boiata come le scie chimiche)
E siccome una cagata non è mai abbastanza grossa, si trova pure chi l’alimenta, avanzando l’ipotesi che il corpo sia stato spostato dal luogo dell’effettivo ritrovamento solo per motivi estetici, “per far venire meglio la foto”.
Come hanno fatto a capire che è tutto falso? Oh, semplice: perché il bambino sarebbe troppo pulito, perché porta ancora le sue scarpine, perché lo sanno tutti che in Turchia non c’è la guerra, perché lo sanno tutti che Israele è il vero assassino e manipola le persone, perché sicuramente è manipolata, dimostra che c’è un complotto che è dimostrato dalla manipolazione della foto.
E vi giuro che non mi sono inventato nulla: qui trovate una selezione dei “commenti” (grazie a bufale.net per aver scoperchiato lo schifo) – ATTENZIONE: qui trovate le foto, vi avviso prima che apriate il link.

Voi non siete esseri umani.
Non siete nemmeno bestie.
Siete solo un gran spreco di risorse e di ossigeno.
Voi state respirando l’ossigeno che sarebbe servito a quel bambino.
Non so nemmeno come insultarvi, perché sarebbe sempre troppo poco.
Insultarvi, deridervi o prendervi a male parole sarebbe come riuscire a misurare quanto mi fate schifo e proprio non ci riesco.
Mi fa persino orrore l’idea che nemmeno capiate perché vi disprezzo tanto.
E anche se lo capiste, moltiplicatelo per due: perché il bambino nel  presunto “vero” luogo di ritrovamento non è Aylan, ma suo fratello Galip, di 5 anni, morto pure lui nel naufragio.

Tra tutti e due non fanno nemmeno 10 anni e voi ne fate oggetto di una cazzata del genere?
Voi, dal basso del vostro nulla?
Voi, che state col culo al caldo nella vostra ignoranza?
Voi, che a malapena sapete compitare il vostro nome, volete fare gli esperti di ‘stocazzo?
Ne salvo solo uno di voi, perché forse non parla solo per ignoranza.
No: ce n’è uno che vuole anche nutrire un proprio popolo di seguaci, adepti del culto dei “governi cattivi” (con Israele che è il più cattivo che c’è); non è, allora, solo ignoranza ma pure vile e volgare volontà di mantenere le bestie che ragliano per soddisfare il proprio ego (e, chissà mai, che versano anche qualche donazione per soddisfare il proprio conto in banca).
Per lui occorrerebbe riservare un trattamento speciale, come ha fatto Dante per Bruto.
Io non sono Dante (e si legge), per cui lo ributto nella melma da cui l’avevo cavato.

Quanto a voi altri, non meritereste nemmeno di essere percossi con un bastone.
Ma sarebbe tanto una soddisfazione.

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