giovedì 28 gennaio 2016

Talmud Babilonese, Trattato Sanhedrin, Capitolo 4, Mishna III

Era da un po' di tempo che non mi dovevo dedicare ad un post incazzato, ma pare che ci siano sempre motivi per perdere il buon umore...

Ieri si è consumata la Giornata della Memoria, come se ci fosse bisogno di un giorno per ricordare.
O se bastasse un giorno, per non pensarci più tutto il resto dell'anno.

Io ricordo.
Io ricordo, perché ho letto Primo Levi.
Io ricordo, perché ho visto le foto ed i filmati.
Io ricordo, perché ho sentito i racconti dei testimoni.
Io ricordo, perché ho studiato la storia.
Io ricordo, perché un domani è importante che io lo spieghi a chi verrà dopo di me, perché sappiano, perché ricordino anche loro, perché trasmettano il ricordo.

Non credo di aver bisogno di un giorno per ricordare, ma non per questo la Giornata è inutile, anzi: quando arriva, alla fine di ogni gennaio, spesso emergono storie piccole o piccolissime di chi ha provato a salvare almeno una vita; lo Yad Vashem ne tiene l'elenco, quello dei Giusti fra le Nazioni, ad oggi sono circa 26.000, di cui 634 italiani: tra loro troviamo i nomi di Perlasca e di Gino Bartali, che forse sono i più famosi.
Questo mi serve e mi serve tanto: mi serve per ricordare che l'umanità ha qualche speranza.













Perché, altrimenti, finirei solo per incazzarmi.
Non tanto per i colpevoli di allora, ormai sono quasi tutti morti e sepolti e non serve più: se non è arrivata la giustizia di questo mondo, avranno a che fare con quella di quell'altro.

No, quelli che mi fanno incazzare sono quelli che oggi negano che sia accaduto e che ragliano contro questa giornata e contro il ricordo, ingombrando il web con post e tweet, od infastidendo con commenti e risposte gli spazi in calce agli articoli che celebrano la ricorrenza.

Che, poi, a certa gente cosa puoi dire? Ad esempio questo:













































Voi, teste di cazzo.
Voi, inutili, idiote, teste di cazzo.

Per non sbagliare: Voi, anche ignoranti.

Voi che vi lamentate che "si ricordano solo gli ebrei, e gli altri? Non li ricorda nessuno, eh? Ci sono morti di serie A e di serie B, eh?"
Ok, gli altri chi?
Gli omosessuali, che magari inorridite al pensiero che possano sposarsi?
Gli zingari, che magari "son tutti ladri e ci vorrebbe la ruspa"?
I prigionieri politici, che magari "eh, però erano comunisti"?
I partigiani, che magari "in fondo non erano così tanto degli eroi"?
Ebbene, chi v'impedisce di ricordarli? Che colpa c'è se un gruppo, singolarmente il più numeroso, è stato preso come simbolo delle vittime dei campi? Avete delle teste così piccole che se pensate agli ebrei morti non vi avanza spazio per gli altri? Beh, in effetti questa è una possibilità da non scartare...

Oppure "gli altri" sono vittime di genocidi diversi? I Pellerossa, gli Armeni, i Tibetani? Probabile, e di solito il nome delle vittime cambia solo in base ai vostri pregiudizi: saranno gl'Indiani d'America se odiate gli USA, gli Armeni se vi stanno sulle palle i Turchi o gl'islamici in generale (voi non fate troppa differenza), i Tibetani se non sopportate i Cinesi o i comunisti... oppure va bene uno qualunque, tanto siete antisemiti ed uno vale l'altro (tanto son tutti morti, quindi non vi dan fastidio: probabilmente siete anche razzisti ed un tibetano come vicino di casa non lo vorreste).

Oppure ribattete "E le Foibe, eh?": cari imbecilli, v'informo che gl'infoibati li potrete ricordare il 10 febbraio (visto che vi serve per forza un giorno per ricordare, altrimenti scordate tutto: come fate con le chiavi di casa? Avete un giorno anche per quelle?).

O magari preferite "Ma Stalin ne ha ammazzati di più", ma non so se vi conviene: se tanto mi dà tanto, non avete i mezzi per vincere a chi ce l'ha più lungo, qualunque cosa si tratti; il duale di Stalin, di solito, lo fanno "I bombardamenti degli Alleati", che pure loro hanno fatto molte più vittime, è vero, ma è anche vero che non c'entra un cazzo: visto che vi piace la contabilità, dovreste sapere che non si contano le pere con le mele.
Oddio, state quasi riuscendo a trascinarmi sul vostro terreno, quello di chi pensa di aver ragione per quanti morti può contare, anche se, al massimo, conta con le dita.

Sul serio credete che la dignità si fondi sul numero cadaveri da addossare a chi non vi piace? Ora capisco come mai voi non ne abbiate.

Poi ci sono quelli che "L'Olocausto serve solo a dare una scusa per uccidere i Palestinesi!" ed in fondo siamo in un paese i cui giornali titolano "Palestinese ucciso dai soldati israeliani" spiegando solo poi, forse, che la "povera" vittima aveva provato ad accoltellare dei passanti colpevoli di portare una kippah; a questi non serve dire nulla, tanto non capirebbero mai che le loro stronzate fanno più danno che bene a chi in Palestina ci vive davvero e non vorrebbe altro che la pace.

A completare il quadro ci sono quelli che, in fondo in fondo, non son mica tanto sicuri che quei sei milioni siano morti davvero, perché c'è sempre qualche "Potere forte che ci nasconde la verità"! Quelli che "Mah, per me è impossibile che sia accaduto davvero", quelli che "Figurati, è impossibile che i tedeschi abbiano lasciato tutte queste prove", quelli che "Io ho il dubbio che sia tutto falso, non ho diritto ad avere dei dubbi? Eh? Non siamo più in democrazia?", quelli che "Ma dai, anche il Diario di Anna Frank è un falso, non lo sai?"

Poveri meschini, non mi faceste schifo, mi potreste quasi fare pena.

Sul serio, non fate prima a dire che siete antisemiti e piantarla lì? Almeno uno vi qualifica per quello che siete e bon, non si sta a perdere tempo a dimostrarvi la profondità della vostra ignoranza, che sicuramente ho di meglio da fare.

Certo, gradirei anche che non mi rompiate i coglioni con le vostre stronzate ogni 27 gennaio, ma, in fondo, è anche per voi che è necessario ricordare.











































Meglio essere precisi, che non siete in grado di cogliere le sottigliezze: "per voi" significa "a causa vostra", è anche a causa vostra che è necessario ricordare.

(e se non capite perché, non so che farci: mi devo esprimere a gesti o farvi un disegnino?)

lunedì 18 gennaio 2016

nel mezzo del cammin di nostra vita...

...qui ci stiamo un po' guardando l'ombelico mentre dovremmo riorganizzare un paio di cose (che non fa rima, ma su due piedi non ci veniva un titolo migliore per il post, abbiate pazienza)

Comunque mentre tS dorme, su the Fielder compare un nuovo articolo.

Eh, qualche volta tocca pure far le cose seriamente.