martedì 8 maggio 2018

A punto è la farsa?

Con un certo sollievo scopro che nessuno dei miei contatti ha messo un "like" all'ultimo post parafascista del Dibba.
Sono tuttavia perplesso e, francamente, scoraggiato: per quanto mi paia inconcepibile, esiste una rilevante fetta di elettori del tutto refrattaria alla storia, oltre che alla matematica (che lo fosse anche alla scienza l'aveva già dimostrato varie volte, dai vaccini in giù).
E non è snobismo elitario, né altero disprezzo per chi non abbia potuto farsi una cultura o studiare.
Tanto per dire, ieri il vecchio PCI, che mai avrei votato, si proponeva di elevare le masse: oggi, invece, questa porzione di elettorato si coagula attorno ad un MoVimento che ne solletica l'ignoranza, la legittima, la eleva a virtù - e contemporaneamente la usa come leva per rafforzare il proprio consenso.

Vi siete sentiti in colpa o in difetto perché altri, studiando, hanno avuto più successo, raggiunto traguardi o, comunque, han dimostrato di saperne più di voi? Non c'è problema! Vota il MoVimento ed avrete il vostro riscatto verso quegli odiosi secchioni che prendevano voti più alti di voi!

Oltretutto non si pretende chissà che dottorato, che intensa vita accademica, che profondo lavoro di ricerca in questa o quell'oscura materia: quelle che mancano sono le più elementari nozioni di vita civile, che avrebbero dovuto essere apprese durante la scuola dell'obbligo. Nella Costituente e nei primi parlamenti della Repubblica sedevano sia professori universitari che operai arrivati al massimo alla licenza elementare, ma entrambi condividevano elementi e nozioni talmente ovvie che, poveri ingenui, ritennero l'articolo 34 della Costituzione sufficiente a garantirle per tutti.
Evidentemente non è stato così.
Evidentemente non è bastato per insegnare a moltissimi elettori che col 30% dei voti non puoi pretendere di governare un paese se almeno un altro 21% non è d'accordo.
Evidentemente non è bastato per insegnare a moltissimi elettori che evocare l'allontanamento dalle istituzioni e chiamare "traditore della patria" chi non la pensa come te è fascismo, non sincero pensiero democratico.
Evidentemente non è bastato per insegnare a moltissimi elettori a pensare, a valutare, a giudicare.

"Conoscere per Deliberare": non lo dico io, non l'ha detto un emerito comico, non l'ha detto nemmeno un ex steward ed ex webmaster, né l'hanno detto un ex sindaco di Firenze od un appassionato collezionista di felpe e di ruspe.
L'ha detto Luigi Einaudi, secondo presidente della nostra repubblica, il primo eletto a Costituzione vigente (De Nicola era provvisorio): non certo un pirla qualunque.
Come lo so? Semplice, ho studiato - e non ho dato diritto costituzionale all'università, né ho conseguito un dottorato in storia italiana del XX secolo: mi è bastato conseguire la licenza media per saperlo.





Spero di non dover rispolverare un altro capitolo del mio vecchio libro di storia: quello che viene subito prima dell'elezione della Costituente.

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