venerdì 23 ottobre 2015

Non potrei mai fare il topo d'appartamento - 2

[la parte 1 la trovate qui]

Un mio caro amico era rimasto chiuso fuori casa ed io stavo cercando di aiutarlo ad entrare passando dal balcone del primo piano.

Per essere più precisi, spingendolo verso il balcone del primo piano ed in piena notte.

Per essere ancora più precisi, spinto l'avevo spinto, ma verso la grondaia del balcone del primo piano.

Detta così non sembra un gran problema, ma poi mi sono reso conto che:

  • la grondaia non avrebbe retto il suo peso
  • la medesima grondaia aveva dei bordi taglientissimi


Ale rischiava seriamente di rovinarmi addosso dopo essersi quasi mozzato le dita, così feci quello che un vero amico fa in questi casi: mi spostai da sotto.

(si, gli urlai anche "attento", ma soprattutto mi spostai: se si fosse davvero mozzato le dita mi sarebbe toccato chiamare l'ambulanza e non avrei avuto il tempo di spostarmelo di dosso tutto sanguinante, no?)

Comunque ottenni l'effetto desiderato: distratto dal mio richiamo, mancò la presa ed atterrò con ancora le dita integre.


Secondo tentativo: fallito.


Ore 00.57: terzo tentativo.

Spiegata la minaccia della malvagia grondaia, ci spostammo sull'altro lato e ripetemmo la sequenza.

Ora, io non sono esattamente un ercolino, nemmeno mi ci avvicino.
Sicuramente sono meno atletico di Ale e peso pure meno, molto meno (no, non è grasso lui: sono proprio mingherlino io); per quanto Ale fosse agile ed io facessi del mio meglio, non era una cosa facilissima.

Col senno di poi, forse, sarebbe stato meglio che lui spingesse me e che io andassi ad aprirgli la porta.

Ma sarebbe stata un'idea intelligente, quindi a nessuno dei due venne in mente.

Terzo tentativo: fallito.


Ore 01.04: quarto tentativo

Quarto tentativo: fallito.



Come siano andati a finire il quinto, il sesto ed il settimo tentativo ve lo lascio immaginare.

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