giovedì 24 settembre 2015

Caro amico con lo scooter...

...già hai uno scooter: per me, da motociclista, sei figlio di un motociclo minore, anche se, per carità, nessuno è perfetto.
Certo, tu esageri ma non te lo voglio far pesare.

...arrivi e ti piazzi ad un centimetro dal mio culo, che se per caso infilo un'inchiodata mi attraversi lunotto e parabrezza come un razzo katjuša sparato su una colonia istraeliana, solo meno incazzato.

...siamo in una rampa di uno svincolo, cosi largo che da un guard rail di cemento all'altro la mia macchina ci passa quasi a stento senza ritirare gli specchietti, e tu tenti di superarmi.

...ti sposti a destra ed io, capite le tue intenzioni, vado a sinistra; non ci passi e, secondo una logica tutta tua, ci riprovi a sinistra, quindi io mi risposto a destra.

...mi fai fare questo balletto 3 o 4 volte, sempre senza esito: come sia possibile che una rampa dritta come un fuso prima o poi si allarghi per magia, chissà, un giorno me lo spiegherai.

...ma dopo tutto questo, perché, quando finalmente riesci a passarmi, mi mandi a fanculo?







Forse facevo meglio ad inchiodare.

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