mercoledì 23 settembre 2015

Metodi efficaci

Mattina splendida, sole meraviglioso, temperature straordinariamente alte per il periodo e vaffanculo sono in ritardo: mi fiondo in moto, arrivo che spengo il motore, scendo e metto il cavalletto tutto assieme, alla biella solo un gesto di saluto perché il casco me lo sfila mentre salgo le scale, porcaputtana oggi ho pure lezione nell'aula in fondo al primo piano.
Entro in classe trafelato che mi sto sfilando la giacca ed ho ancora su il paraschiena, "Buongiorno ragazzi, scusate il ritardo" e mi metto a far lezione, ma senza usare la lavagna: non mi ero ancora levato la giacca perché mi ero dimenticato di togliere prima i guanti.

Neanche a metà lezione, bussano.

E a me sale il crimine.

Il crimine mi sale per una brutta abitudine di alcuni studenti della mia scuola: durante il normale orario di lezione, chiedere di andare in bagno ed in realtà entrare in altre aule per dire qualcosa ad un loro amico.
Che poi questo amico stesse seguendo una lezione, chissene: quello che dovevano dire era sicuramente più importante ed urgente.

E a me saliva il crimine.

Caso tipo, di qualche mese prima:

Bussano

Io: "Avanti"

Tizio a caso entra e, senza nemmeno guardarmi in faccia, "oh, Anto'(1), per quella cosa là..."
Io (con tono da Gunny): "C'è un'emergenza?"

Tizio finalmente si rende conto che, oltre al suo amico, in quello strano locale chiamato "aula", in quel curioso edificio chiamato "scuola", c'è anche uno balzano tizio chiamato "professore": trasecolato e sorpreso mi rivolge un esplicativo 























Uh?















"Quello che devi dire ad Antonio non è rimandabile? C'è un'emergenza?"

Stupore, disorientamento: "Cos... no, io..."
"Bene, allora puoi aspettare l'intervallo, grazie, io sto facendo lezione."
Fastidio leggero: "eh, ma, devo solo dirgli una cos..."
"UNA COSA 'STO CAZZO! TI SEMBRO FORSE LA SUA FOTTUTA SEGRETARIA?!?"
Stordimento, confusione: "Ma, no, io..."
"E ALLORA FUORI DAI COGLIONI!"
Scatto d'orgoglio, almeno un poco: "Eh, vabbé, l'educazione, però..."
"EDUCAZIONE? EDUCAZIONE UN PAR DI PALLE! STAI MANCANDO DI RISPETTO A ME, AL TUO AMICO E A TUTTI I SUOI COMPAGNI! QUI LAVORIAMO, NON CAZZEGGIAMO! PEDALA! CHIARO?"
Annichilimento, perdita di riferimenti: "No, cioe, io.. ..."
"TU ADESSO ESCI DALLA MIA AULA! DOMANDE?"
Resa senza condizioni: "No, prof, scusi prof..." ed esce con le pive nello zainetto
"Ecco, meglio... dove eravamo rimasti?"


Antonio alza la mano: "Lo scusi, prof: è un coglione."
"L'avevo sospettato, non ti preoccupare; solo digli di non rifarlo, che potrei incazzarmi sul serio la prossima volta"







Dopo quella volta, nessuno è più entrato nella mia aula a cazzo.



Torniamo a quella mattina splendida: avevano appena bussato e a me stava salendo il crimine preventivo.
"Avanti"
Altro tizio di altra classe, non uno dei miei.
"Buongiorno prof, scusi"
Tranquillo, educato: il crimine scende, tizio mi piace.
"Non c'è problema -con tutta evidenza aveva bisogno di essere rassicurato-, bisogno di qualcosa?"
"No, è che ha lasciato le chiavi dentro la moto e gliele ho portate."
L'ho ringraziato, preso le chiavi ed offerto un caffè all'intervallo, ma l'ha cortesemente rifiutato.


Visto che i ragazzi basta saperli prendere?


(1): nome del tutto generico, nessun riferimento

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